domenica 26 giugno 2016

Recensione: 'Il Mago di Oz' di Frank L. Baum


Ben trovati amici!


                             



Eccomi qui a parlarvi della mia ultima lettura con cui ho colmato una grande lacuna della mia infanzia: 'Il mago di Oz' di Frank L. Baum





TITOLO: Il Mago di Oz
AUTORE: Frank L. Baum
EDITORE: Einaudi
ISBN: 9788806210410
FORMATO: Paperback
PREZZO: € 10,00


TRAMA: Travolta da un ciclone, la piccola Dorothy viene catapultata in un mondo strano e sconosciuto popolato da Streghe buone e Streghe cattive. Se vuole tornare a casa, deve seguire un sentiero che la condurrà al misterioso regno del grande e terribile Mago di Oz; durante il cammino affronta avventure e avversità, ma incontra anche nuovi amici, come lo Spaventapasseri, il Taglialegna di Latta e il Leone Codardo. Quando giunge con i suoi nuovi compagni nella meravigliosa Città di Smeraldo e si ritrova al cospetto del potentissimo Mago, Dorothy gli chiede di tornare a casa, lo Spaventapasseri un cervello, il Taglialegna un cuore e il Leone il coraggio. Ma qual è il vero potere del Mago di Oz?

Come dicevo prima, con questa lettura ho colmato una grossa lacuna. Non avevo mai letto prima questo libro anche se era nella mia libreria da molto tempo. Devo dire che, per quanto mi sia dispiaciuto aspettare tanto, sono contenta di aver letto ora questo classico. Si, perché io sono del parere che le fiabe, lette in età adulte, si 'godano' e si capiscano di più. E così è stato.


Non credo ci sia bisogno di allertare per lo spoiler, credo che tutti conoscano la storia (a grandi linee) grazie anche al film del 1939 con Judy Garland. Quindi tutti sapete di come Dorothy arriva ad Oz, nel Paese dei Ghiottoni, con la sua casetta estirpata da un ciclone. Qui viene accolta dalla popolazione locale e dalla Strega Buona del Nord  che la ringraziano per averli liberati dalla Strega Cattiva dell'Est, rimasta uccisa dalla casetta nel momento dell'impatto col suolo. 
Dorothy vuole tornare a casa e la Strega Buona le dice che, forse, l'unico che può aiutarla è il grande e potente Mago di Oz che risiede nella Città di Smeraldo. Per arrivarci la piccola dovrà intraprendere il cammino lungo la strada di mattoni gialli. Quindi indossa le Scarpette Argentate (che nel film son rosse xD) che erano appartenute alla Strega Cattiva dell'Est e parte per raggiungere il Mago.
Durante il tragitto Dorothy fa la conoscenza di alcuni strani personaggi che si uniscono a lei nel viaggio: lo Spaventapasseri che desidera un cervello, il Taglialegna di Latta che desidera un cuore ed il Leone Codardo che desidera il coraggio. 
Nel libro le loro storie sono più specifiche, soprattutto quella del Taglialegna di Latta che scopriamo essere stato un uomo in passato e che, a causa di un maleficio operato dalla Strega Cattiva dell'Ovest, è diventato di latta perdendo il cuore.
Durante la lettura molti sono i punti in cui si capisce che questi tre personaggi possiedono già le qualità che credono mancargli. Lo Spaventapasseri più volte salva la situazione con delle idee brillanti, il Taglialegna si commuove per un nonnulla e il Leone si butta nella mischia per difendere i suoi amici. Lampante è il messaggio che questi tre personaggi portano: molte volte ci sottovalutiamo e basta una cosa qualsiasi per farci credere di aver acquisito quella qualità che credevamo ci mancasse.
Comunque sia, dopo diverse avventure e peripezie e dopo aver scoperto che il Mago di Oz non è assolutamente un mago ma un ciarlatano di prima categoria, i nostri protagonisti ottengono quello che volevano: un cervello, un cuore ed il coraggio. Solo la piccola Dorothy non riesce a tornare a casa. Viene così mandata dalla Strega Buona del Sud che le confessa che il potere di tornare a casa è sempre stato a sua disposizione e risiedeva nelle scarpette. Così Dorothy torna a casa.

Non c'è molto da dire su questo libro. La morale è una: bisogna sempre cercare dentro di noi quello che desideriamo perché a volte è solo lì che potremo trovarlo. Baum ci mette davanti a questa verità narrando una storia semplice, in maniera lineare, dal sapore fantastico e fiabesco.
Credo che questo libro sia indicatissimo a qualsiasi età. Se qualcuno l'ha già letto da piccolo non sarebbe male una rilettura in età adulta. E magari pure una visione del film! :) A tal proposito vi lascio con una citazione (tratta dal film) che mi ha sempre colpito: 




Ah! Che grande verità!

VOTO: 3/5

Beh, vi saluto! Vi auguro un buon proseguimento di giornata!



lunedì 20 giugno 2016

Recensione: 'Trilogia della città di K' - Agota Kristof




In queste settimane di silenzio del blog le mie letture sono andate comunque avanti! Ed infatti eccomi qui a parlarvi della lettura del mese del mio gruppo di lettura ovvero 'Trilogia della città di K' di Agota Kristof.




TITOLO: Trilogia della città di K (Il grande quaderno, La prova, La terza menzogna)
AUTORE: Agota Kristof
EDITORE: Einaudi
ISBN: 9788806219307
FORMATO: Paperback
PREZZO: € 13,00

TRAMA: Tutto ha inizio con due gemelli che una madre disperata è costretta ad affidare alla nonna, lontano da una grande città dove cadono le bombe e manca il cibo. Siamo in un paese dell'Est, ma né l'Ungheria né alcun luogo preciso vengono mai nominati. Un inizio folgorante che ci immette di colpo nel tempo atroce dell'ultima guerra raccontandolo come una metafora. La nonna è una "vecchia strega" sporca, avara e senza cuore e i due gemelli, indivisibili e intercambiabili quasi avessero un'anima sola, sono due piccoli maghi dalla prodigiosa intelligenza. Intorno a loro ruotano personaggi disegnati con pochi tratti scarni su uno sfondo di fame e di morte. Favola nera dove tutto è reso veloce ed essenziale da una scrittura limpida ed asciutta che non lascia spazio alle divagazioni.
Un avvenimento tira l'altro come se una mano misteriosa e ricca di sensualità li cavasse fuori dal cilindro di un prestigiatore crudele.



Davvero difficile stilare una recensione per questo classico duro come pochi, volutamente confuso ed estraniante, in cui quello che si è creduto di capire viene smentito poco dopo e in cui i punti di vista si susseguono e si accavallano.
Ma andiamo per gradi: il primo libro, 'Il grande quaderno', racconta di questi due gemelli (il cui nome non sappiamo) che vengono affidati alla loro nonna in un paesino per proteggerli dalla guerra. Qui i due bambini scoprono presto che la vita non è quella che fino ad allora avevano vissuto in città e devono abituarsi alle difficoltà, alla fame e alle 'abitudini' della nonna. Perdono presto la loro ingenuità (ammesso che l'abbiano mai avuta!) e diventano individui per cui il lavoro, il baratto e il ricatto sono indispensabili. Si susseguono molti avvenimenti, alcuni davvero di una crudezza unica, raccontanti da un punto di vista 'corale'. E' infatti unico il punto di vista dei due gemelli che sembrano indivisibili e facilmente cambiabili. Raccontano le brutture della guerra, della deportazione, la fatica del lavoro e la difficoltà all'abituarsi alle botte, agli insulti, agli scherni e tutto quello che li circonda. I loro giochi per 'imparare a non sentire più dolore', 'imparare a non sentire più gli insulti', 'non sentire più nostalgia di casa' e così via sono qualcosa di assolutamente crudo e triste al contempo perché riesce difficile immaginare due bambini affrontare da soli tutto questo. Il finale poi lascia veramente a bocca aperta: mandano volutamente a morire il proprio padre per poter permettere ad uno dei due di passare la frontiera verso 'il mondo libero'.
Ed è da questo punto che ricomincia la storia con il secondo libro: 'La prova'. Qui scopriamo il nome di uno dei gemelli: Lucas. E la storia si concentra su Lucas. Sul suo sopravvivere nel paesino facendo quello che ha sempre fatto ma 'orfano' del gemello. Trova difficoltà a riassestare la sua vita e, dopo esserci apparentemente riuscito, si 'incasina' comunque la vita con relazioni sbagliate e pericolose, con tentati omicidi e ricatti di vario genere. 'Appropriandosi' di un bambino che non è suo figlio e poi trascurandolo, portando il bimbo a decidere per il suicidio. Ed è a questo punto che Lucas sparisce e riappare Claus. Claus che torna in paese per cercare Lucas e trova invece i quaderni che il fratello scriveva per lui. Trova gente che non crede lui sia l'altro fratello e lo prega di tornare in sè. E poi il colpo di scena: Claus e Lucas sono la stessa persona, i fatti narrati fin qui sono una completa invenzione della fantasia di Claus e niente di tutto quello fin qui trovato è vero.
Qui si apre il terzo libro, 'La terza menzogna'. E qui si sbroglia la matassa con la vera storia dei due gemelli. Perché i gemelli esistono ma non nella maniera in cui fino ad ora li abbiamo 'conosciuti'. 
Lucas e Klaus vengono separati durante l'infanzia a causa di un incidente: la mamma dei bambini in un attimo di follia spara al marito ed un proiettile vagante colpisce il piccolo Lucas alla spina dorsale. Lucas viene portato in una clinica di riabilitazione e qui abbandonato poiché la madre viene rinchiusa in un manicomio. Klaus, invece, viene affidato alle cure della donna che era l'amante del padre e con lei cresce. Le loro vite scorrono parallele ma non s'incrociano mai. Qui Lucas racconta come sono realmente andati i fatti, come si sia fatto spacciare per suo fratello cambiando l'iniziale del nome (la K che diventa C), come abbia inventato tutta la storia scritta nei quaderni e come, alla fine, riesce a rintracciare suo fratello. Ma l'incontro tra i due fratelli non va come sperato: il vero Klaus si rifiuta di credere che quello davanti a lui sia suo fratello Lucas e lo caccia via in malo modo. Saprà più tardi che questo ennesimo rifiuto, quest'ennesima porta sbattuta in faccia, portano il gemello al suicidio. La trilogia si chiude con la riflessione di Klaus:


Penso che presto saremo
di nuovo tutti e quattro insieme.
Morta mamma, non mi rimarrà
nessuna ragione
per continuare


Inutile dire quanto questa lettura sia stata destabilizzante: i fatti raccontati, come sono stati resi, il momento storico. Tutto è reso in maniera cruda e violenta. La confusione che ti nasce ad un certo punto della lettura, quando non capisci più niente: né come, né chi, né quando. Ti sembra di aver 'buttato' via le ore di lettura spese fino a quel momento ma, contemporaneamente, vuoi continuare per capire dove andrà a parare il tutto. Per capire. E alla fine, quando la chiarezza è giunta, il mio primo pensiero è stato: 'Questa donna ha avuto seri problemi psicologici' xD
A favore di questa trilogia c'è anche uno stile narrativo asciutto e scorrevole. Le pagine volano senza che tu te ne accorga.

Globalmente è un libro che io consiglierei. Basta che si abbia uno 'stomaco forte' e che non si sia in un periodo 'nero' della propria vita. Il dolore che permea ogni singola pagina di questo romanzo è qualcosa di altamente angosciante che difficilmente si può sopportare se non si hanno le così dette 'spalle larghe'.

VOTO:  4/5

Vi ringrazio per il tempo dedicato a leggere questo mio personalissimo parere! Vi invito a lasciarmi un commentino con il vostro parere se avete letto questo libro!



mercoledì 8 giugno 2016

Recensione: 'Alice from Wonderland' di Alessia Coppola


Buon pomeriggio lettori!

Qui le cose procedono in maniera frenetica! Il mio matrimonio si avvicina (PANICO!!!) e siamo nel pieno degli ultimi preparativi. Ma si continua a leggere. Lentamente, ma si procede!
Oggi sono qui a parlarvi di un libro scoperto grazie ai membri del mio gruppo di lettura Leggendo a Bari e che ho terminato ieri sera.
Eccolo qui:




TITOLO: Alice from Wonderland
AUTORE: Alessia Coppola
EDITORE: Dunwich Edizioni
ISBN: 9788898361670
FORMATO: Paperback
                 E-book
PREZZO: 9,90€
              2,99€
TRAMA: Cosa accadrebbe se Alice varcasse la dimensione di Wonderland? Quanto labile diverrebbe il confine tra lucidità e follia? 
Una strega, un sortilegio e un libro sono il principio di tutto. 
Alice non è più la bambina sprovveduta che vagheggiava tra labirinti di carte. È una giovane innamorata, alla ricerca della propria identità. Per trovarla viaggerà nel tempo e oltre il tangibile. 
Scrittori, scienziati, circensi e matti sono i suoi compagni in uno straordinario viaggio verso una meta impossibile. 
Sottomondo non è mai stato così sopra. 
Che la magia abbia inizio, la tana del coniglio vi aspetta. 





Che dire di questo libro? Sicuramente che è completamente diverso dal classico di Lewis Carrol a cui siamo stati abituati sin dall'infanzia.
Il libro si apre con la scena di questa ragazza che vaga per Guidford e viene trovata da una coppia che l'accoglie in casa. La ragazza ha perso la memoria, non ricorda né chi sia né da dove venga e queste persone colgono l'occasione per far sì che la ragazza prenda il posto della loro defunta figlia Astrid data la somiglianza.
La 'nuova' Astrid si sente fuori posto nella sua nuova famiglia, sente che quello non è il suo mondo e la conferma le arriva quando incontra uno strambo ragazzo dagli occhi di due colori diversi che lavora come aiuto sarto cappellaio in un negozio di sartoria. Successivamente scoprirà di essere scappata da un manicomio e decide di abbandonare quella casa per ritrovare se stessa. 
Si reca a Londra dove trova lavoro come bambinaia e s'inventa una nuova identità. Stavolta è Marianna. Durante questo lasso di tempo incontra un uomo di cui s'innamora fino a quando scopre che la situazione è più complicata e strana di quello che si poteva pensare. Fugge ed incontra di nuovo lo strano ragazzo e nel momento in cui si toccano entrambi riacquistano la memoria: lei è Alice e il ragazzo è Edmund, il cappellaio matto. Mentre l'uomo che lei aveva incontrato prima e di cui credeva di essere innamorata è Algar, il Brucaliffo. 


Dopo aver riacquistato la memoria, Alice ed Edmund iniziano a cercare tutti i loro compagni venuti nel mondo reale con loro da Wonderland e qui si svela l'arcano: grazie alla magia di una strega Lewis Carrol ha reso reali i personaggi del suo romanzo. Vivevano tutti insieme a Villa Carrol ma, alla morte dell'autore, tutti hanno perso la memoria e si trovano a vagare per il mondo senza ricordi della loro vita precedente e della loro provenienza. Tutti tranne Algar che, innamorato di Alice, cerca in tutti i modi di farla sua facendole scordare ogni volta quello che accade tra loro.
Non voglio portarla troppo per le lunghe, anche perché raccontarvi tutto il libro porterebbe via tanto tempo, però vi dico solo che una volta ritrovati i compagni matti di Wonderland, viene intrapresa un'avventura per cercare di tornare nel loro mondo. E qui l'autrice ci mette davanti a due finali: nel primo non riescono a tornare a Wonderland ed Alice rimane intrappolata nello specchio che fungeva da portale e viene rapita da Algar. Nel secondo non tornano a Wonderland ma riescono a far uscire Alice dallo specchio. Entrambi sono d'apertura al seguito, 'Alice through the looking glass', ed entrambi ti lasciano con un po' di amaro in bocca.


Inutile dire che tutto quello a cui siamo stati abituati con il classico viene abbastanza perduto durante tutta la narrazione. Troviamo un'Alice inizialmente spaesata e confusa,
poi riacquista la memoria e si scopre che tra lei e Edmund (si è capito che si tratta del Cappellaio Matto?) c'è del tenero. Ogni abitante di Wonderland ha trovato il suo posto nel mondo reale ma non si sente perfettamente a posto. E poi c'è chi, come il Brucaliffo, si lascia trascinare da tutti quei sentimenti che possono celarsi solo dietro vite reali e lo fanno diventare cattivo, geloso e meschino. E no, l'amore che prova per Alice ed il fatto che anche lei provi qualcosa per lui ma scelga il Cappellaio, per me non è una scusante. Affatto.

Devo dire che sono stata molto scettica fino all'ultimo ed ancora adesso non so esattamente cosa pensare di questo libro. La narrazione è scorrevole e ben scritta, i personaggi sono ben caratterizzati e ci si immedesima facilmente nelle loro sensazioni. Senza contare che ti viene spontaneo patteggiare per alcuni piuttosto che per altri. Inoltre sono dei personaggi a cui ti affezioni piano piano. E l'idea di base è davvero bellissima. Ergo ci sono molti punti a favore e, per quanto scettica, non ne trovo nessuno a sfavore. Forse (come ho già ripetuto diverse volte) è solo la netta differenza e la rivisitazione dei personaggi del classico che ancora mi lascia interdetta.
Comunque sia il libro è assolutamente promosso e leggerò sicuramente il seguito! Inoltre l'autrice è pugliese come me quindi merita a prescindere xD

VOTO: 3,5/5

Nessun legame può essere spezzato
se ha radici saldamente
ancorate al cuore.


Alla prossima!